Rancore: a che ci serve?

Il rancore è il sentimento di chi non riesce ad esprimere in maniera esplicita la sua rabbia quando si sente offeso, ma, al tempo stesso, non riesce neanche a dimenticare.

 

Portare rancore ad una persona significa avere nei suoi riguardi una forma di animosità forte ed esclusiva, che, pur trovando giustificazione in comportamenti dell'altro diversi da quelli attesi, si trasforma in un sentimento doloroso ed ossessivo, che spinge ad un costante desiderio di vendetta, anche se difficilmente si traduce in esplicita aggressione.

 

Proviamo rancore perché così proviamo a difenderci dal nostro “carnefice”, ma, in realtà, il rancore ci lega indissolubilmente a quella persona, non permettendoci di dimenticare chi ci ha offeso, né l'offesa subita e mantenendo in questo modo sempre aperta la ferita.

 

Non abbiamo bisogno di tutto questo per essere al sicuro: comprendiamo a cosa ci è servito quel rancore, prendiamo consapevolezza che abbiamo imparato la lezione e non abbiamo più bisogno del rancore e, ringraziandolo per l’insegnamento che ci ha dato, tiriamolo via dalle nostre cellule e mandiamolo alla luce del Creatore.

 

 

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